mercoledì 20 giugno 2007

La papera, la tigre e l'aquila


Non si tratta di una barzelletta e nemmeno di un sogno, anche se lo scenario era una notte fonda...si tratta di una splendida realtà: il grande Angel Cabrera è US Open Champion 2007!

Ora, non fraintendetemi, lo posso dire apertamente: il sottoscritto domenica notte tifava per Tiger Woods. Ci speravo, lo ammetto, nell'ennesimo recupero all'ultima buca, dopo aver perso almeno 4 opportunità d'oro nelle buche precedenti, ci speravo che il numero 1 del mondo trovasse il modo di fare un birdie nella buca più improbabile e al play-off (allo Us Open, lo sapete, il play-off si gioca sulle 18 buche il giorno seguente) sarebbe stata un'altra storia!

Ma a conti fatti, sarebbe stato giusto?

Insomma, Tiger il giorno dopo doveva andare ad assitere alla nascita della primogenita Sam Alexis (congratulazioni ai neo genitori e se la figlia cresce come mammina....siamo messi piuttosto bene) in fondo anche due secondi posti su due major giocati quest'anno non sono proprio uno schifo, ma soprattutto diciamolo: Cabrera su quel primo gradino del podio ci sta dannatamente bene!

Innanzitutto sta meglio e credo di non poter essere davvero smentito, dell'aquilotto Furyk, che nonostante sia un grandioso giocatore di golf, nonostante gli americani credessero in lui fino a riservagli un tifo da stadio, ha un'espressione odiosa, che ci riporta alla mente le scene di giubilo degli statunitensi dopo l'ultima e lontana (siamo al 1999) vittoria in Ryder Cup.

In secondo luogo Cabrera, nonostante sia un giocatore di lunghezza straordinaria, nonostante sia uomo di eccezionale intelligenza ed educazione sportiva, porta anche in sé le stimmate del golfista della domenica: non è un figurino e anzi sembra apprezzare il buon cibo ed il buon vino, fuma, lancia strali senza grande interesse al fatto che siano o meno telegenici, conosce bene il fatto che il golf è sempre e comunque uno sport di alti e bassi, che vanno accettati per poter poi risalire (lui ci riesce, molti altri no) e soprattutto è lontano nel modo di approcciarsi al gioco, alla scuola che vuole i professionisti come perfetti robot che sanno fare un solo movimento in modo perfetto: Cabrera è un giocoliere della palla vecchio stampo, un latino che al pubblico davanti al televisore fa tanto Italia...insomma assomiglia un po' a Rocca... e fa sembrare alla portata di tutti quel modo di drivare strepitoso che si ritrova!
Congratulazioni signor "Papero Us Open Champion", non hai domato Oakmont, il campo che resta il vero vincitore del torneo avendo battutto di almeno 5 colpi tutti i giocatori in gara, ma hai trovato davvero il modo di farti amare dallo sterminato pubblico dei golfisti qualunque!


1 commento:

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