giovedì 24 maggio 2007

Gare a squadre che passione

Se qualcuno di voi ha avuto modo di seguire le news inserite nel sito di Polos questa settimana, oltre alla pubblicità inserita nella Gazzetta dello Sport, avrà notato che l'ultima novità arriva dallo svolgimento della tappa di Torino, in quello che una volta si chiamava Golf I Roveri ed oggi è semplicemente il Royal Park Golf, della Coppa Polos.
Al di là del fatto che la mia squadra è arrivata quint'ultima e che non sono nemmeno riuscito a farmi fare l'autografo da Nedved che giocava nel team subito dopo il mio (complimenti per l'eagle caro Pavel), quello che mi ha davvero impressionato è un tema nel quale la stragrande maggioranza dei giocatori presenti era d'accordo: nei calendari strapieni dei circoli italiani, mancano all'appello le gare a squadre!
Ora, la gara di Polos ha una formula particolare, la Pro-am, nella quale il team da 4 giocatori deve segnare almeno due risultati per buca, tre alla 9 e tutti e 4 alla diciotto. E' una formula inconsueta e divertentissima, che certamente costringe ad un po' di organizzazione in più i giocatori: non basta iscriversi e aspettare di sapere l'ora di partenza, bisogna mettersi d'accordo con almeno 3 amici e cercare di avere un po' di tattica in campo.
Ma ci sarebbero tante altre valide possibilità: greensome, foursome, gare alla bandiera, contro par; invece vedo che i calendari sono pieni di gare stableford, che permettono di raccogliere molti iscritti velocizzando il gioco (in teoria) a scapito delle gare medal e naturalmente delle formule sovracitate.
Sarà una scelta dei circoli? Degli sponsor?
Per quanto mi riguarda, Polos ha "trovato" questa formula ormai da anni e non sembra che le iscrizioni calino, anzi, grazie a questo modo di giocare i golfisti possono realmente collaborare fra loro, consigliarsi e quindi fare qualche cosa in più che pensare solamente al proprio gioco per il 100% del tempo e a Torino erano in 160 a pensarla così, tanti quanti erano gli iscritti alla gara.
Non mi sembra che inserire gare lousiana solamente nelle settimane "buche" dell'anno, quelle dove si giocano gare di riempimento favorisca l'abitudine a destreggiarsi con metodi di gioco e quindi situazioni agonistiche più "fantasiose". In fondo la Ryder Cup, tanto per fare un esempio poco impegnativo, è bellissima anche per la varietà di formule di gioco che mette in campo: se si giocassero solo i singoli, la poesia se ne andrebbe a qual paese...ma questa è solo un mia opinione: aspetto le vostre!

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