martedì 5 febbraio 2008

Impressionante


Dopo un'altra giornata di golf ottima dal punto di vista climatico (ha ragione Mel Gibson aka William Wallace: se non piove storto non si può definire nemmeno brutto tempo!), domenica sera ho cominciato a pensare all'argomento del successivo argomento di questo blog. Insomma si fa di tutto piuttosto che pensare al lavoro che ti attende l'indomani!
Le scelte erano parecchie: al Golf di Villa Paradiso si è verificato un furto con scasso: perchè non parlare dell'avventatezza dei ladri che si sono fregati scarpe e magliette e si son lasciati indietro un notevole ben del Signore in ferri, pitch e Driver?!? 
Perchè non parlare del terrore che dilaga fra i golfisti: quello di possedere un driver non omologato e quindi dover incorrere nella tragedia di doverlo cambiare? Dico io, che problema c'è? Polos è lì apposta...
Pubblicità subliminali a parte (della questione avremo modo di riparlare), le mie elucubrazioni di sono interrotte bruscamente quando gli occhi ed il cervello sono stati attirati dalla replica dell'ultimo giro del Dubai Desert Classic, snobbato durante il giorno a favore di un giro nel freddo di Trezzo d'Adda.
Proprio quando pensavo che il gioco fuori gara fosse più bello, sincero e appagante del clima da gara, ecco che l'assassino è tornato sul luogo del delitto. Sì, Tiger ha colpito ancora.
Il numero 1 del mondo ha preso una tranquilla domenica nel deserto, l'ha rimodellata nel proprio teatro personale e ha trasformato il quarto giro del suo secondo torneo dell'anno in un giro fantastico, uno spettacolo di grinta, concentrazione e classe impressionante!
E' vero, gli avversari ancora una volta si sono messi in fila con tanto di biglietto per accaparrarsi il ruolo di agnello sacrificale, per inciso Ernie Els dopo il colpo in acqua sembrava Ronaldo dopo la ormai nota partita del 5 maggio contro la Lazio, ma quello che Tiger ha saputo fare è stato magnifico in senso sportivo e agonistico.
Si è preso i soldi degli sponsor arabi, ha giocato un primo giro ottimo, è sembrato buttare alle ortiche il tutto con due giri "normali" e poi proprio nella giornata più importante ha dato spettacolo, onorando i soldi (tanti) che si mette in tasca ogni volta che si iscrive ad una gara, onorando il proprio status di fenomeno, onorando il suo pubblico che in fondo non vuole un gentile e amichevole giocherellone, cosa che il nostro non sarà mai, ma un mostro di concentrazione, cattiveria e classe che ha saputo infilare due birdie di livello assoluto prima dal punto di vista mentale e poi tecnico, proprio alla 17 e alla 18 di una gara sostanzialmente quasi persa e che ha lasciato il campo con lo sguardo che diceva: il mio l'ho fatto, ora provatevi a far meglio.
Sono convintissimo che in momenti come questi il golf possa essere, anche per gli spettatori, uno degli sport in assoluto più belli da vivere: in fondo Tiger è anche questo, il miglior spot vivente per il golf a tutte le latitudini. Lui il suo lo ha fatto, domenica prossima provate tutti a fare il vostro!

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